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L'Italia sconfitta nella Seconda guerra mondiale e colonia americana in trent'anni di storia difficile e sanguinosa. Da Eisenhower a Kennedy, da Nixon a Ford e Carter, presidenti statunitensi protesi a mantenere l'Italia nel "Mondo Libero" isolando il Pci e permettendo al terrorismo nero e rosso di spiegare la sua azione, complice un colpevole "silenzio operoso". Per decenni la strategia di destabilizzare per stabilizzare attraverso il Piano Solo, Piazza Fontana, il Golpe Borghese, fino alla strage di via Fani e al rapimento di Aldo Moro. La peculiare posizione dell'Italia nella Guerra Fredda, snodo per Medio Oriente ed Europa dell'Est, culla del più importante partito comunista occidentale, sono vitali per gli Stati Uniti nel controllo del Mediterraneo. Ma il meccanismo di Washington rischia di incepparsi quando Moro, per aprire le stanze del potere a masse popolari a lungo escluse (elettori PSI e PCI), tentò di costruire una democrazia matura trovando in Berlinguer e nel compromesso storico un prezioso interlocutore.